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venerdì 26 maggio 2017

Peccato Poco Originale

Jeff McAbee‎ pubblica su The Flat Earth Experts (TFEE):


Trad.: "La seconda insegna fu portata dall'Astronauta e Massone di Rito Scozzese Edwin E. "Buzz" Aldrin, Ph.D, 33°, nella prima missione lunare con equipaggio del 20 Luglio 1969. Aldrin venne fotografato accanto alla bandiera degli USA durante una attività extraveicolare (EVA) dell'Apollo 11 sulla superficie lunare dal Comandante Neil A. Armstrong, con una Hasselblad da 70mm, macchina fotografica per la superficie lunare [SIC] Aldrin stabilì un nuovo record passando un totale di cinque ore e mezza all'esterno della navicella. Egli fu iniziato alla Loggia Montclair N. 44, in New Jersey.


Sopra: Smith e Aldrin con l'insegna lunare

Sopra a sin.: l'insegna del Supremo Concilio che fu portata da Aldrin durante la sua storica passeggiata sulla luna."

con il commento:

"I tardiglobi non credono che la Nasa sia gestita dai Frammassoni"
(Trad. mia)

Da Joe Gallo arrivano due risposte d'alto livello, che rispondono ad altri quesiti:


Trad.: "La Massoneria, come tutte le Religioni, tutti i Misteri,...nasconde a tutti dei segreti tranne che agli Adepti e ai Saggi, o all'Eletto, e usa false spiegazioni e interpretazioni errate dei propri simboli per fuorviare chi merita soltanto di essere fuorviato..."

"I Gradi Blu non sono che la corte esterna o portico del Tempio. Parte dei simboli sono colà mostrati per l'iniziato, ma egli è intenzionalmente sviato da false interpretazioni. Non è previsto che egli possa comprenderle; ma è previsto che egli immagini di comprenderle. La loro reale spiegazione è riservata agli Adepti, i Principi della Massoneria" - (pagg. 104, 105 & 819)"


Trad.: "Ciò che noi dovremo dire alla FOLLA è: noi adoriamo un dio, ma è il dio 
che si adora senza superstizione. A VOI Sovrani Grande Ispettori Generali, noi 
diciamo questo, che voi possiate ripeterlo ai confratelli del 32mo, 31mo e 
30mo grado - la RELIGIONE MASSONICA dovrebbe essere, da tutti noi iniziati 
degli alti gradi, mantenuta nella purezza della dottrina LUCIFERIANA.
Se Lucifero non fosse dio, Adonay (Gesù)... lo calunnierebbe (diffondendo 
informazioni false e dannose su di lui)?
... SI', LUCIFERO E' DIO..." Generale Albert Pike, 33'
A.C.De La Rive, La Femme et l'Enfant dans la 
Franc-Maconnerie Universelle (pag. 588)"

Sembra che per qualcuno non sia ben chiaro il significato del termine esoterico, "dalla parola greca antica ἐσωτερικός (esotericos), derivato da ἐσώτερος (esoteros, interiore), contrapposto a exoteros  (esteriore)." (Wikipedia); infatti non potrebbe essere più chiaro di così; ma la nostra è una "cultura" di tipo exoterico, è un unica forma di conoscenza "esteriore" che è sinonimo di "superficiale", e per questo il senso stesso del termine "esoterico" appare incomprensibile ai più: non occorre leggere le opere di Pike o del Guénon, basta un'occhiata a Wikipedia. Proseguendo la lettura, infatti, vediamo chiaramente definito il concetto:

"Il termine appare per la prima volta in una lingua moderna, il francese, nel 1752.[2] Si contrappone a essoterico (o exoterico), parola che indica una conoscenza aperta a chiunque.
In senso lato, l'esoterismo denota la capacità di accedere al nucleo intimo e unitario di una verità, andando oltre le apparenze esteriori. Ogni religione possederebbe una componente esoterica da cui si sarebbe originata, e anzi secondo Sala Batà le conoscenze esoteriche rappresenterebbero la forma primaria di religiosità da cui tutte le altre sarebbero derivate, come i rami da un tronco.
« ...i sapienti e i profeti delle età più diverse sono venuti a conclusioni identiche nella sostanza, seppure dissimili nella forma, sulle verità fondamentali e finali, seguendo tutti lo stesso sistema dell'iniziazione interiore e della meditazione. »
(Édouard SchuréI grandi iniziati, p. 10, Laterza, 1973)

La Frammassoneria non si considera né definisce sé stessa come "società segreta", ma la sua è una dottrina di tipo esoterico; come scrisse Pike, non c'è nulla di nascosto per gli Iniziati, perché hanno ricevuta la loro conoscenza secondo la regola precipua della tradizione, "dalla bocca del Maestro all'orecchio del discepolo". 
Quando il Gentile Lettore medio legge un libro sulla Frammassoneria scritto da un Massone quindi ha le stesse probabilità di leggere qualcosa di "vero" che avrebbe leggendo un libro scritto da un serio studioso in materia di Massoneria che non vi fosse affratellato. Del resto, non è necessario occultare nulla che non sia spesso già nascosto sotto i nostri occhi da sempre, come abbiamo visto qui in svariati casi per quanto riguarda il linguaggio simbolico, che è l'unico linguaggio veramente universale e per questo fu definito scienza sacra dal Maestro Guénon; quando l'osservatore profano ha di fronte un simbolo del quale non conosce la reale natura, si presume che egli attribuirà a quel simbolo l'unico valore che gli è stato dato da una fonte inevitabilmente exo-terica, proveniente cioè dall'esterno dell'ambito in cui tale simbolo nacque e dal quale è stato tramandato nel corso dei tempi.

Come abbiamo letto poc'anzi nella citazione dello Schuré, chi vuole conoscere qualcosa finisce per conoscere sempre la stessa cosa, i così detti archetipi, le matrici ideali, i modelli eterni e immortali dell'umanità, che sono tutti rappresentati dai simboli, così come tutti i modelli umani sono rappresentati dalle generazioni degli uomini che si succedono sul palcoscenico -o set- terreno.
Non c'è MAI "nulla di nuovo sotto il Sole", è una replica eterna e interminabile della medesima commedia umana, ma anche questa è una concezione dell'essere che Qui e Ora è contenuta nella sfera esoterica, al riparo dall'orecchio indiscreto del Gentile Pubblico Pagante. E Vagante.

Di Ronev - Opera propria, CC BY-SA 4.0
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52006220
"L'esoterismo è assimilabile ad un nucleo di verità appannaggio di un 
cerchio interno più nascosto, la cui manifestazione exoterica e 
profana è rappresentata invece da quello esterno.[1]"

In un'analogia simbolica adeguata all'Arte Muratoria, quello che separa i due cerchi in questa pregevole opera grafica è il muro costruito nel corso del tempo dai nostri Controllori attuali; e quello che trapela grazie al flusso incontrollato di informazioni del web è come un mattone mancante che rappresenta il nostro monitor, la nostra finestrella aperta sulla "vera realtà" bandita dal mainstream.
Così non 'ascoltiamo' soltanto le parole misteriose sussurrate dal fantasma elettronico del Generale Pike, durante il nostro percorso cognitivo, ma apprendiamo le nozioni più disparate di matrice esoterica ed exoterica che le accompagnano, indistinta-mente, a partire dalla Ipotesi di Ricerca singola e unica del blogger:  che nell'Impero del Falso non c'è assolutamente nulla di Vero; i Vestiti Nuovi che hanno sempre sfoggiati tutti gli Imperatori della Storia non sono mai esistiti, e soltanto i "bambini" (o "puri di cuore") se ne sono sempre accorti, nel corso dei tempi. 
Fortunata-mente, come nella fiaba, qualcuno di loro si è messo a gridarlo tra la folla.

Riguardo l' affermazione del Generale e Maestro Albert Pike, che "dio" è "Lucifero" (proprio come Venere, la "stella del mattino", titolo di cui si appropriò "Adonay" nelle scritture evangeliche) ne troviamo una interpretazione molto accessibile, enciclopedica, proseguendo la lettura dell'articolo su Wiki:
"In quest'ottica, poiché si può parlare di interno solo in rapporto a un esterno, carattere exoterico ed esoterico possono coesistere in una medesima dottrina: invece di escludersi, possono essere complementari. Una medesima dottrina può presentare una componente esoterica e una essoterica; oppure al medesimo insegnamento può essere data un'interpretazione essoterica, aperta a tutti, e una più profonda esoterica, appannaggio dei soli iniziati." (Id.)
Il mio lettore attento avrà notato il termine per me inconsueto, che appare qui sopra come nel mio post di ieri, di "complementare". Quando si dice "sincronicità"....
Questo ravviva il mio enimma riguardante l'autore dell'affermazione in questione sulla dualità umana -di cui ancora non ho memoria- ma completa il mio inserto del mistero quotidiano egregiamente.

In conclusione, la sfera esoterica è quella riservata all'iniziato, all'Eletto, al Confratello che accede al Sancta Sanctorum della Loggia, mentre quella essoterica è destinata al Gentile Pubblico, all'utenza spirituale media, insomma al gregge cattolico, per quanto abbiamo appurato che dal punto di vista clinico-sanitario viene trattato come una mandria: e ne vediamo qui la conferma nella image macro del gruppo Facebook Nogeoingegneria:



Ora, se qualcuno avanzasse la folle, assurda ipotesi che lo scopo finale del governo nazimperiale Anglo-Americano fosse quello di ottenere la coercizione legale nelle sue colonie della "vaccinazione" di tutti i bambini, non farei poi una gran fatica ad accettarla.

Almeno non quanto faticherei ad accettare l'idea di stare roteando a 1000 km/h in uno spazio vuoto.

Lo sapete cosa significa "VACCINO"? Come per il latte, significa "di vacca":


(http://www.etimo.it/?term=vaccino)

E quindi "vaccinare" significa trasformare in vitelli malati tutti i figli del popolo sottoposti al Trattamento X; che non è poi tanto strano, da che sono stati svezzati proprio con il latte vaccino...
Ma tutto sommato, potrebbe essere più strano di così?
Come scrisse il Pianigiani, vaccinare sta per "innestare il vaiuolo" (arabo); perché il siero antiofidico contiene il veleno del serpente, e quindi il vaccino...  Un momento, qualcosa non mi torna...
Scopriamo innanzitutto cosa intendeva il Pianigiani scrivendo del vaiuolo arabo, in questo

"Della rivaccinazione qual sicuro mezzo per guarantire dal vaiuolo arabo"

di Giovambatista Fantonetti (1838 - venduto al costo di 75 cent. Austriaci!) su Google Books. dove troviamo una copia gratuita in formato pdf. E' un libercolo a sostegno di quella pratica che oggi conosciamo come "richiamo", e che pur troppo è divenuta abitudine comune, affinché il danno provocato dalla diabolica mistura al sistema immunitario divenisse permanente; una lettura interessante soprattutto per lo stile dell'epoca, nelle descrizioni dell'approccio sperimentale sulle cavie umane, quanto raccapricciante, conoscendo gli sviluppi di questa pratica inumana fino al livello disastroso e "globale" raggiunto con l'avvento di Big Pharma.
Nel frattempo sono nati gli allevamenti intensivi per i bovidi veri e propri, e qualcuno ha costruita una fortuna immane dall'una e dall'altra mandria, dagli umani vaccinati contro la salute, e dalle vacche macinate allo stesso scopo, destinate a divenire fonte di ogni mal-essere nell'organismo già seriamente compromesso dell'utente sanitario coatto.

Quando leggiamo su Wikipedia, in merito alla vaccinazione:
"La nascita della vaccinazione viene fatta risalire, secondo la storiografia più accreditata, all'anno 1796 ad opera di un geniale medico di campagna: Edward Jenner.[12] Fin dalle sue origini la vaccinazione, intesa come metodo di immunizzazione attraverso l'inserimento nel corpo umano di un agente patogeno attenuato o di una sua subunità, è stata oggetto di un feroce dibattito tra sostenitori ed oppositori; ai nostri giorni, tuttavia, risulta evidente l'importanza che essa ha rivestito nella storia moderna e che continua ad avere in quella contemporanea. Non è un caso, infatti, che sia considerata tra le più grandi scoperte mediche fatte dall'uomo e che l'influenza, che essa possiede per impatto sulla salute, sia stata spesso uguagliata alla possibilità per la popolazione di accedere all'acqua potabile.[13]"
nella parte gialla, è evidente una dicotomia alla quale oggi si preferisce il silenzio, un po' come su quella fra la Assurdissima Teoria Eliocentrica e la realtà geocentrica; nella parte verde, invece, si menziona una "importanza" storica che si potrebbe riferire invece agli esiti dell'OBBLIGO i quali potrebbero avere coronato il successo del progetto per ottenere mandrie di umanoidi non-cornuti, e docili come pecorelle.

Così come i nostri genitori hanno obbedito alla legge sulle vaccinazioni, allo stesso modo sono stati obbligati a mandarci a scuola, affinché noi si fosse ammaestrati a credere di vivere su una palla rotante; e solo su questo tipo di fondamento estremamente labile, è possibile mantenere l'equilibrio di perenne, eterna precarietà dello Status Quo, per cui dal Caos si ottiene sempre e soltanto un certo tipo di Ordine.

L'amico Rory Daniel O'Brien dalla (sempre verde) Irlanda condivide questa celebre frase, che ho forse già condivisa qui anch'io, ma vale sempre la pena di esser nuovamente considerata dal mio lettore; e da me:


Trad.: "L'INDIVIDUO E' HANDICAPPATO NEL
TROVARSI FACCIA A FACCIA CON UNA 
COSPIRAZIONE COSI' MOSTRUOSA CHE EGLI
NON E' IN GRADO DI CREDERE CHE ESISTA.
LA MENTE AMERICANA SEMPLICEME
NTE NON 
E' GIUNTA ALLA CONSAPEVOLEZZA DEL MALE
CHE E' STATO INTRODOTTO IN MEZZO A NOI.
ESSA RIGETTA PERSINO IL CONCETTO CHE
LE CREATURE UMANE POSSANO SPOSARE UNA
FILOSOFIA CHE DEVE IN DEFINITIVA DISTRUGGERE 
TUTTO CIO' CHE E' BUONO E DECENTE."
-- J. EDGAR HOOVER DIRETTORE DEL FBI
CITATO DALLA RIVISTA ELKS (AGOSTO 1956)"

I miei sospetti principali sulla realtà della dieta pranica nel post di Darrell Brann su Ancient, Esoteric, and Occult Wisdom-- Questa potrebbe essere la più sconvolgente nozione riguardante la nostra "natura fisica", e il mio intuito (e qualche episodio anedottico) mi suggerisce che tutto ciò che afferma Mr. Brann qui di seguito è assoluta-mente vero:


"MANGIARE O NON MANGIARE"

"Il mito sull'essere Respirariano - Essere un respirariano non significa che non mangerai mai più. Piuttosto, i R. hanno intuito che noi non abbiamo bisogno di mangiare cibo per vivere. Una volta arrivati a questo, si ha l'opzione di mangiare oppure no. Citando Shakespeare: "MANGIARE, o non MANGIARE, questo è il dilemma." Beh, forse non disse esattamente così, ma quasi. Siamo tutti respirariani, ma alcuni sono dipendenti da quello che chiamiamo cibo -una sostanza intossicante che in effetti causa dipendenza- molte malattie hanno una componente alimentare - dopo tutte le sostanze sono velenose per il corpo. Non solo qualcuna, tutte loro. Contrariamente alla credenza popolare, mangiare ti deruba dell'energia. Prende l'energia che si ottiene dal sole e dal prana, e la usa per digerire il materiale tossico. Quando diviene respirariano, comprendi che il cibo è una dipendenza e non è necessario. Puoi ancora mangiare di quando in quando, ma normalmente io, e altri respirariani con i quali ho comunicato mangiano per motivi sociali, per il sapore, per noia, stress, cose del genere - non per la nutrizione, non ci sentiamo mai affamati perciò nella maggioranza dei casi non mangiamo nulla. Ora veniamo alla fame - la fame è un sintomo conseguente alla dipendenza dal mangiare. Quando ti senti affamato, è come quando un etilista desidera fortemente bere o quando un ex-fumatore vuole una sigaretta - è la stessa cosa. Il cibo è una dipendenza e alla interruzione della dipendenza consegue il sintomo collaterale - la fame." (Trad. mia)

Intanto Mr. Darth Vegan ha pubblicata questa image macro:


e se questo da un lato ribadisce le grandi potenzialità terapeutiche di un vegetale che viene trattato comune-mente come un alimento, dall'altro ci spinge a pensare: mi farei mai un piatto di pastiglie anti-infiammatorie in uno sciroppo anti-cancro?
E' una analogia drammatica, grottesca, ma questa è la visione generale, commerciale, nell'epoca di Big Pharma: insomma il broccoletto è un farmaco potente -naturalissimamente- contro questo e quello, contiene un mucchio di vitamine, acidi grassi essenziali, minerali, bioenzimi, elementi che si possono rivelare utili contro svariate patologie; perché non possiamo nemmeno immaginare di non essere in qualche grado interessati da una qualche forma patologica; ma allora immaginiamolo soltanto: se invece fossimo sani? Allora cosa ci farebbe un mucchio di vitamine e proteine e acidi grassi e sali minerali... E fibra alimentare?...
In realtà, l'ho detto prima, sappiamo già tutto, e a questo riguardo possiamo dire di poter sentire la cosa visceralmente, è una consapevolezza interiore che riguarda tanto i visceri inferiori, del sistema digerente, quanto i superiori, dell'apparato pensante, e che travalica entrambi, per profondità e materialità.

Io ho la certezza assoluta che le affermazioni di Mr. Brann, come quelle del Sig. WebRasta, e di ogni cosiddetto Respirariano (o breatharian)  corrispondano alla realtà dei fatti, e come ho già ripetuto qui l'ho ottenuta in ambito sperimentale con pochi giorni di 'astinenza' dal cibo all'anno, e con la prova della mia dipendenza fisica alla narco-proteina pseudo-oppiacea chiamata gliadina, componente del glutine della semola di frumento; questa è una consapevolezza fonda-mentale per comprendere il meccanismo del gioco.
Per me è ormai un pensiero fisso, che riappare in ogni ragionamento in merito al "nostro pane quotidiano", alla iniqua "personificazione" cristiana del pane-carne (e del vino-sangue, certo=) all'idea del "guadagnarsi il pane", e il concetto di "grano" come sinonimo di denaro; tutto il sistema ruota attorno a questa ILLUSIONE del cibo che per noi è sinonimo di pane, e quindi grano, e quindi denaro. Al termine di questa catena il denaro corrisponde all'idea di "vita", mentre è l'opposto; e io ritengo che sia lo stesso iniziando dall'anello del cibo, perché ho tutti i motivi per credere che il mito della morte sia mantenuto nel corso delle generazioni dal mito della vita dipendente dal "cibo".

Lo abbiamo letto prima, e l'ho appena ripetuto, non occorre insistere sulla definizione della gliadina come pseudo-oppiaceo, ovvero di una proteina che eccita i recettori oppioidi -presenti soprattutto nei suddetti visceri, superiori e inferiori- e che pur non contenendo una sola traccia di "oppio" è in grado di indurre il nostro organismo a "credere" di esserne strafatto dopo uno sfilatino; e qui casca l'asino, il trucco rivela l'origine illusoria del principio per cui non c'è alcunché di oppiaceo nella gliadina, così come non c'è nutrimento nei grani, e anzi come abbiamo letto sopra la nostra energia pranica viene utilizzata dal corpo per assorbire tutto ciò che è  possibile tener buono, e per trasformare in energia sottile la materia grossolana -tossica- che poi in gran parte viene restituita alla terra come deiezione liquida e solida.

Dunque, è soltanto l'effetto "mentale", cioè psichico, che agisce direttamente sul nostro pensiero a nostra insaputa, attraverso il "subcosciente", a creare la dipendenza "fisica" in origine; e la mia ipotesi è che il principio dell'inganno sia quello espresso nel concetto della caloria o, nell'ambito della nutrizione, chilo-caloria, una mera questione meccanica, di temperatura e di pressione, che creano il senso di conforto illusorio quanto effimero della 'sazietà'; è una sorta di "sballo organico" che come quello specifica-mente "psicotropico" è destinato a vita breve, e a ri-creare all'infinito il senso di "fame" come sintomo di astinenza.

Ovviamente, non ho alcun interesse nel diffondere simili ipotesi in quanto consigli per il mio lettore; non voglio convincere nessuno a smettere di mangiare così come a fumare qualcosa che -qualunque cosa sia- produrrà i soliti, letali ossidi di carbonio dalla sua combustione; ma come ho detto prima si tratta di una realtà "sconvolgente", e che proiettata su uno scenario socio-logico potrebbe essere il perno di una rivoluzione senza pari nella (recente) storia dell'umanità.

Se per il Gen. Pike "dio" è "Lucifero" e nel suo ruolo "occulto" originale esso è assimilabile al Satana di biblica -o meglio, genetica- memoria, il mito paradisiaco del Pentateuco assume nuovi e illuminanti significati per noi: questa è la storia della "tentazione" e del con-seguente "peccato originale" che trasformò -solo attraverso la connivenza muliebre- l'uomo (lo Adam Kadmon) in un reietto, bandito dal Giardino delle Delizie Naturali, e rivestito della simbolica "tunica di pelle" che/con cui rappresenta il ruolo di "mammifero bipede eretto" sul Piano Terreno, Qui e Ora; come abbiamo concluso prima, l'atto funesto dipinto dal mito non fu altro che la ingestione di un frutto, quello appunto della "conoscenza del bene e del male".

Le implicazioni di questa teoria sono estreme: possiamo solo intuire quale sia l'altro albero famoso, opposto a quello della Conoscenza, che si possono intendere come le due originali colonne all'entrata del Tempio: se l'uno è l'albero della conoscenza del Bene e del Male, ovvero del dukkha (e della sua cessazione), della "cosa pesante da sopportare" che è un chiaro riferimento alla condizione della materia corporea, l'altro sarà l'albero della "vita eterna", psichica, ideale e/o spirituale che natural-mente non ha punto da spartire con alcunché di materico, o materiale.
Se l'adamu ne avesse mangiato, sarebbe divenuto come i misteriosi "Elohim", e allora il quesito da shakespeariano assume proporzioni mitiche: sarebbe divenuto immortale, o sarebbe semplicemente morto? Ma una ipotesi non esclude necessariamente l'altra, in termini filosofici.
La mia ricerca di me stesso al momento è indirizzata verso questo tipo di conoscenza; dalla minaccia di vederla avverarsi in un prossimo futuro -espressa qualche post fa- essa è divenuta una utopia di liberazione e una tappa indispensabile verso l'autonomia completa, e inevitabil-mente sono entrambe possibilità che partecipano del Grande Gioco di Parole, quotidiano ed eterno.

Nel frattempo ho scoperto da AIHDP (American Indian Health and Diet Project) che i frutti dell'Amelanchier, chiamato dagli anglofoni con una varietà di nomi tra cui "serviceberry" erano "una parte importante delle deità di molte tribù di Nativi Americani.  (SIC) e inoltre sul loro

 Uso Alimentare

Durante l'estate i frutti maturi del serviceberry erano mangiati crudi, o cotti, o seccati. Le foglie potevano essere usate per il tè (Kindscher 1987: 28). Molte tribù Native Americane mangiano normalmente il frutto maturo dolce e succoso del serviceberry. Presso alcune tribù, come i Piedi Neri e gli Okanagon, i serviceberries erano considerati un cibo di base. Mentre i frutti freschi sono deliziosi da crudi, essi sono comunemente seccati al sole, seppure per poco, o schiacciati e pressati in focacce. Per farne il pemmican, grasso animale e carne secca possono essere aggiunti alle focacce di serviceberry essiccato. [...] Altri metodi per conservare queste bacche comprendono la preparazione di confetture e gelatine, il congelamento, o la fermentazione per farne del vino. I serviceberries possono essere anche usati per i muffins, in torte, budini, zuppe, porridge, e altre saporite creazioni culinarie. Le bacche non erano le sole parti consumate delle piante. I Lakota preparavano una bevanda unica facendo bollire petali, foglie e piccoli stemmi assieme. I Cheyenne usavano le foglie secche per fare un tè rosso (Moerman 1998: 67-69).
(http://www.aihd.ku.edu/foods/serviceberry.html - Trad. mia)

E' pur vero che non avevo mai sentito nominare l'Amelanchier, e tantomeno il serviceberry prima di incontrarlo nel "mio" boschetto urbano, ma non avrei nemmeno potuto immaginare che un simile arbusto potesse essere considerato la sorgente di uno "staple food", ovvero lo "alimento di base" per intere tribù di Nativi Americani. Perché, certo, simili nozioni è meglio evitare di stamparle sui libri.
La gente potrebbe mettersi strane idee in testa...

Le bacche sono ogni giorno più scure e più dolci

Ancora a proposito del Fattore Farmaco-Logico che riguarda il "cibo" in ogni sua forma naturale, leggiamo dalla stessa fonte:

Altri Usi

I materiali dell'arbusto del serviceberry potevano essere utilizzati come medicinali, fibra, e per altri usi. Moerman (1998: 67-69) nota che le parti dei frutti e/o del cespuglio di serviceberry sono state usate dai popoli indigeni come medicina per l'orecchio, per l'occhio, come purgante, aperitivo, lassativo, rimedio per il raffreddore e la tosse, diaforetico, anti-influenzale, antipiretico, aiuto polmonare, rimedio per il mal di denti, tonico, contraccettivo, aiuto pediatrico e ginecologico, contro le malattie veneree, antidiarroico, antielmintico (contro i vermi) medicina per il sangue, disinfettante, e come emetico. I giovani stemmi, il legno e i rami di S. sono stati usati per la produzione di cesti, di mobilia, di cordame, di frecce e arpioni, di attrezzi, e nella costruzione di pistoni per le armi a tappo. I Piedi Neri usavano le bacche in un gioco del raccolto.
(Id.)

Eppure, in qualche modo, lo sapevo.


Questo era un incontro annunciato, tutto era già scritto da principio.
Ho iniziato a mangiare le piccole bacche mature come se l'avessi sempre fatto, da sempre, non appena le ho viste appese al cespuglio, senza un attimo di esitazione. 
Un po' come ho sempre fatto cogli arilli , che sono l'unica parte non-tossica del Tasso, non conoscendo in origine la velenosità quasi-totale della pianta, anni prima di leggerlo da qualche parte.
Sappiamo tutto, ma non sappiamo di saperlo, ed è come se non sapessimo nulla; in genere dobbiamo accontentarci di ri-conoscerlo, nel corso del "tempo"... 
Prima o poi. 
Semmai. 
Qui, e Ora.

Cosa ne sappiamo, delle "Nubi" in cielo?


perché certe nuvole hanno certe ombre?


e certe forme


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