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mercoledì 21 settembre 2016

Prospettive

Avete mai notato che  al-Kaʿba è un mero ANAGRAMMA di Ka/ba/la?
E vi siete mai chiesti perchè la Ka'ba, "antica costruzione che è situata all'interno delMasjid al-Haram, al centro della Mecca, in Arabia Saudita, e che costituisce il luogo più sacro dell'islam(Wikipedia) rappresenti un CUBO NERO,

Di "Al-Fassam" - http://www.flickr.com/photos/al-fassam/107142512/, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1513989


ovvero della stessa forma e dello stesso colore dei Tefillin o "filatteri" della tradizione Ebraica

Di User:Black Stripe, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=31995292

che Wikipedia Italia descrive come "piccoli astucci quadrati - occasionalmente anche chiamati battim, che significa 'casa' - di cuoio nero di un animale kasher, cioè puro, con cinghie fissate su di un lato, che gli Ebrei usualmente portano durante la preghiera del mattino chiamata Shachrit


???

Internet abbonda di teorie "cospirazioniste" riguardanti un presunto "cubo nero di Saturno", come quello pubblicato ieri da Dean Karley nel gruppo ‎Exposing The Matrix Of Lies:


e come vediamo nelle foto è riprodotto da almeno quattro grandi monumenti in diverse parti del mondo; conoscendo le basi della ricerca di Mr. "Jordan Maxwell", nel tempo mi sono fatta una mia particolare idea riguardante il fatto (certo e indubitabile) che il nome "Saturn" in Inglese suona molto simile a "Satan", del quale del resto condivide la radice linguistica; e questa mia idea particolare, applicata al generale, è talmente assurda e incredibile che infine potrebbe anche corrispondere alla realtà delle cose.
Perchè viviamo in un mondo-di-parole, e noi stessi siamo parole, o "nomi"; di fatto, se qualcuno ci chiede "chi sei?" rispondiamo dicendo quelle parole che ci identificano -più o meno univocamente- nel nostro mondo di parole.

Dobbiamo anche fare i conti con la nostra paradossale "moderna tradizione" giudeo-cristiana, per la quale il sesto giorno della settimana, è il "sabato", il giorno santo per i lettori della Torah, mentre per i Gentili Lettori della "bibbia" esso è la "domenica"; non è forse sospetto che per gli anglofoni questo giorno si chiami proprio Saturday, derivato ovviamente da Saturn-Day, giorno di Saturno, in una settimana che è interamente composta dai nomi delle divinità Germaniche, e da un "giorno santo" molto eliolatrico, chiamato appunto Sun-Day, o "giorno del sole"?

Nel mio ex-blog a titolo Word-Wide Weblog, due anni fa ho pubblicata questa immagine, composta nel momento in cui notai la strana "somiglianza" visibile qui sotto:


dove sono comparati l'emblema del "messia Gentile", e il simbolo astrologico di Saturno; la corrispondenza fra i due è geometricamente -ergo, matematicamente- esatta.
Traduzione: "ASTROTEOLOGIA - Questa non è una "teoria del complotto", nè finzione o fantasia -- Questa è Wikipedia: 1. una versione in stile medievale dello IHS (o JHS) monogramma del nome di Gesù (il simbolo cristografico tradizionale della Cristianità Occidentale) derivato dalle prime lettere del nome di G. in Greco, Iota-Eta-Sigma (ἰχϑύς)* (ἰχϑύς significa "pesce" -- DAGON il pesce fu l'antico dio degli ebrei, reliquia del mito Sumerico dai maestri dell'umanità Atlantidei) 2. Simbolo del pianeta Saturno, rappresentante il "falcetto di Saturno"; significa MATERIA (croce) che ha la precedenza sulla MENTE o lo SPIRITO umano (crescente) -- COSI' ORA POTETE DARE UN'OCCHIATA "ATTRAVERSO IL VELO DI" (ISIS = ISIDE)"

Cito dal mio post originale: "A questo pro non occorrono altri commenti (...) non c'è nulla di teorico in questa immagine, si tratta in effetti del semplice accostamento di due immagini scaricate da Wikipedia (agli URL indicati); il fatto che esse corrispondano geometricamente (la croce posta al di sopra del crescente) non lascia dubbi di sorta, poiché questi simboli, come ogni simbolo, rappresentano soltanto sé stessi, e questo è il loro unico significato possibile, quello che essi rappresentano; il valore dei simboli è all'opposto di "occulto" (nascosto) perché ognuno di questi segni simboleggia qualcosa di unico, con un solo, chiaro, singolo significato invariabile nel tempo, come ad es. il famoso Swastika, che significa sempre e soltanto bene-essere, dall'alba dei tempi, malgrado gli "incidenti storici" occorsi; è un valore matematicamente esatto, come quello di un numero, e non può essere confuso in una sequenza ambigua con o una "lettura alternativa", come  invece accade puntualmente, inesorabilmente, da sempre, con le parole."

Ora, (ri)presa coscienza della Realtà Geocentrica, ho piena consapevolezza dell' "inganno planetario", per cui non CREDO nell'esistenza di altre Grandi Palle simili a quella terrestre, Saturno compreso, e nondimeno conosciamo tutti l'importanza dell'astro-logia nel corso della storia, per quanto solo di recente siamo stati in grado di ri-conoscerne le qualità Astro-Teo-Logiche, che soggiacciono al Sistema Religioso Babilonese -evoluto poi in giudeo-cristiano e quindi nel Cristianesimo; la definizione del simbolo saturnino come si è letto è assimilabile al principio stesso del MATERIALESIMO propagato su scala cattolica ("universale") dalla chiesa di Roma, e questo purtroppo è un altro fatto che ogni individuo dotato di buon senso è in grado di constatare immediatamente da sè, pur non essendo erudito sulle origini simboliche che dimostrano chiaramente e senza tema di smentite l'inganno, al solito, molto chutzpah, nascosto sotto gli occhi di tutti.

Così come abbiamo visto prima riguardo il cosiddetto 'sigillo di Salomone', preso dall'iconografia Induista per divenire emblema di Israele (e di "Satana"), questo è un altro indizio fondamentale sul reale significato di quei simboli cari al Gentile Pubblico le cui radici sono tutt'altro che note, e di cui pure ognuno può conoscere la vera natura consultando qualunque enciclopedia, Wiki compresa.
Chutzpah, come ho detto e ripetuto qui, è la parola-chiave, così come per tutte le Grandi Palle Universali le cui informazioni diffuse a livello 'universale' (=nella logosfera cattolica) sono fondamentali e indispensabili per il savio neo-geocentrista per la conoscenza delle tante Falsità di cui è costituita la paradossale "realtà" dello "uni-verso" Gentile.

Per approfondire la ricerca consiglio l'articolo sull'impareggiabile sito Whale, da cui traggo questo ritaglio, a sua volta preso dal sito (ora inattivo) di "Jordan Maxwell"; come vediamo, è la schermata dell'ex-sito Ebraico "The Jewish Daily Forward" ("L'Avanti Giudeo Quotidiano", oggi divenuto semplicemente Forward, "Avanti"):


Trad.: "Ze'ev Orzech scrive da Corvaills, Oregon: "Mi intriga il nesso tra il nome Ebraico del pianeta Saturno, shabtal, che viene da Shabbat, e la parola 'Satur' o "Giorno di Saturno"; come, egli domanda, possiamo spiegare ciò? Che ci sia invero una connessione appare del tutto indubbio. La domanda è cosa sia venuto prima. I non-Giudei chiamarono il settimo giorno della settimana [nei paesi di lingua Germanica, tra gli altri, la settimana inizia con la "domenica", per gli anglofoni Sun-day -- NdT] "Giorno di Saturno" perchè i Giudei chiamavano Saturno shabtal -ovvero, il pianeta Sabbath- o furono i Giudei a chiamare Saturno shabtal da che i non-Giudei chiamarono il settimo giorno della settimana "Giorno di Saturno"? La risposta a questo quesito va ricercata nel periodo in cui la parola shabtal fu introdotta nell'Ebraico e quando il dies Saturni, "giorno di Saturno", entrò nel Latino, da cui si diffuse più tardi nei linguaggi Europei compreso l'Inglese. Il più antico testo Ebraico contenente i nomi dei pianeti è il Bereshit Rabba, una collezione di midrashim del Libro della Genesi, probabilmente compilata a partire dal quinto secolo e.v.. In un punto, si trova una menzione di quanto occorra ai sette corpi celesti della luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, per orbitare indipendendentemente attorno al sole. Mercurio è chiamato kokhav h.ama ("la Stella Sole"); Venere, noga ("Luminosità"); Marte, ma'adim ("Quello rosso"); Giove, tsedek ("Giustizia") e Saturno, shabtal. (Urano e  Plutone, che non erano visibili ad occhio nudo, erano sconosciuti nel mondo antico.)  Ma mentre questo ci fornisce la più tarda datazione possibile dell'esistenza di queste parole Ebraiche, non ce ne dà una precedente: Benchè siano senza dubbio post-bibliche, potrebbero essere molto verosimilmente più antiche della stesura del Bereshit Rabba."

Possiamo credere che nel quinto secolo d.C. si conoscessero le "orbite" dei "pianeti visibili", in una dottrina tradizionale che tutt'ora contempla un modello geocentrico, oppure che semplicemente il Bereshit Rabba rientri nel Grande Gioco di Parole che risulta subito chiarissimo per l'anglofono, leggendo il nome "bere-shit"? 

Nel nostro mondo-di-parole (neo-Latino) dobbiamo considerare il valore perlopiù negativo dei termini moderni che portano la potente radice composta dalle consonanti S-T-R, a partire dallo "Stur" che presso i Babilonesi indicava appunto il nostro Saturno. Es.: aSTRo (Ing. "ST-a-R), STRage, STRaziare, STRega, aSTRatto, diSTRatto, STRoncare, STRappare, STRidere, STRoncare, eSTRemo, diSTRuzione (e coSTRuzione), diSTRazione, moSTRo e moSTRare, caSTRare, STRingere, STRozzare, STRemare, STRinare, iSTRuire, ma(e)STRo, roSTRo, STRano, etc., etc. (e certo, anche il più popolare STR...o. che deriva però dal concetto di tronco) -- Basti pensare al fatto che come suffisso nominale -astro è un peggiorativo nella nostra lingua; come prefisso sta per "fuori" e "molto" (con una connotazione di eccesso).

Nel suo inestimabile The Two Babylons Alexander Hislop calcola il valore numerico di Stur, ricavandone il famoso "numero della bestia", 666, nello stesso capitolo dove -in una nota- rivela la vera etimologia di "Lazio", derivato dal Babilonese "lat", radice di "Latino", con lo stesso significato di "nasconder-si" che ha tutt'ora il nostro "latente", e "latitante"; qui Hislop scrive del "dio nascosto" nel Lazio:

"Se il Papa è, come si è visto, il rappresentante legittimo di Saturno, il numero del Papa, come capo del Mistero dell'Iniquità, è proprio 666. Ma inoltre si scopre, come mostrato sopra, che il nome originale di Roma stessa fu Saturnia, "la città di Saturno". Questo è riportato tanto da Ovidio che da Plinio, e da Sesto Aurelio Vittore. Quindi, al Papa è doppiamente dovuto il nome e il numero della bestia. Egli è l'unico rappresentante legittimo dell'originale Saturno che esista nella nostra epoca, ed egli regna nella stessa città delle sette colline in cui il Saturno Romano regnò in precedenza; e, dalla sua residenza in cui, l'intera Italia fu "a lungo poi chiamata con il suo nome," essendo comunemente detta "la terra Saturniana". Ma quale legame si potrebbe dire abbia questo con il nome Lateinos, che è comunemente creduto essere il "nome della bestia"? Un grande legame. Questo prova che l'opinione comune è saldamente fondata. Saturno e Lateinos sono proprio sinonimi, avendo precisamente lo stesso significato, ed appartenendo ugualmente al medesimo dio. Il lettore non avrà dimenticate le righe di Virgilio, le quali mostrano che Lateinos, al quale i Romani o Latini fanno risalire la loro stirpe, fu rappresentato con una gloria attorno al suo capo, per mostrare che egli era un "figlio del Sole".
Dunque, allora, è evidente che, nell'opinione popolare, l'originale Lateinos occupò la medesima posizione occupata da Saturno nei Misteri, il quale era ugualmente venerato come il "figlio del Sole." Inoltre, è evidente che i Romani conoscevano il significato del nome "Lateinos" quale "Il Nascosto", poichè i loro autori dell'antichità affermano invariabilmente che Latium ricevette il nome da Saturno colà "giacente nascosto". Nel campo etimologico, dunque, anche dalla testimonianze dei Romani Lateinos è l'equivalente de "Il nascosto"; ovvero, di Saturno, il "dio del Mistero." (Op. Cit., Cap. VII  Sez. V - Trad. mia)

A questo punto, consigliando la lettura dell'intero capitolo -e possibilmente dell'opera completa- al savio geocentrista in cerca di lumi con cui dissipare le folte ombre del "mistero Latino", sarà- ovvio per il mio lettore che il "Saturno" a cui fanno riferimento i "teorici del complotto" non ha punto da spartire con la Grande Palla in CGI mostrata dalla NASA all'Utenza Globale oltre il suo nome, e il suo ruolo mitologico nell'antico pantheon Romano, dove era conosciuto come Crono, personificazione titanica del "tempo"; di questo fondamentalmente consiste il mistero, di qualcosa che "non esiste", e che contiene in sè ogni cosa esistente nel mondo dell'uomo, con la sua illusione di tridimensionalità. La rappresentazione stessa del concetto è una versione materialistica di quello noto nell'Induismo come Māyā.

Riporto infine il passo de Le Opere e i Giorni di Esiodo da Wikipedia in cui Crono è menzionato come cosmocrate durante la "età dell'oro"

« Prima una stirpe aurea di uomini mortali
fecero gli immortali che hanno le Olimpie dimore.
Erano ai tempi di Kronos, quand'egli regnava nel cielo;
come dèi vivevano, senza affanni nel cuore,
lungi e al riparo da pene e miseria, né triste
vecchiaia arrivava, ma sempre ugualmente forti di gambe e di braccia,
nei conviti gioivano, lontano da tutti i malanni;
morivano come vinti dal sonno, e ogni sorta di beni
c'era per loro; il suo frutto dava la fertile terra
senza lavoro, ricco ed abbondante, e loro, contenti,
in pace, si spartivano i frutti del loro lavoro in mezzo a beni infiniti,
ricchi d'armenti, cari agli dèi beati. »

Dunque uomini creatori di dèi, che vissero come dèi, precedettero quelli sottomessi agli dèi e ai loro "vicari" sulla Terra; sembra che tanto le opere quanto i giorni narrati da Esiodo siano vieppiù ignoti ai coevi, mentre le conseguenze disastrose di questa amnesia sono note a tutti noi.
Con l'auspicio di una nuova alba dorata, lungi dall'occultismo crowleyano, questa umanità moderna avrebbe ormai tutta la conoscenza necessaria per lasciare gli armenti fuori dai recinti, dove pure potrebbe essa stessa ri-cominciare a vivere in armonia con ogni creatura vivente.


Nel frattempo, i Tuffatori Cousteau su Facebook annunciano la lieta novella:


Trad.: "La Francia ha proibiti bicchieri, piatti e posate di plastica.
Adesso l'Europa sta iniziando a fare lo stesso
Un politico Francese ha esortato che il divieto di bicchieri,
piatti e posate di plastica sia implementato in tutta Europa."

Ottima notizia, direi, o almeno un ottimo inizio; se poi si proibisse direttamente la plastica prodotta con il petrolio, in favore di quella sostenibile, indistruttibile e completamente riciclabile e biodegradabile derivata dalla Canapa, sarebbe senz'altro meglio per tutti, e per tutto. Ma, come ben sappiamo, tra i più potenti fautori del proibizionismo ci furono proprio gli inventori del nylon e del rayon, la DuPont, che assieme ai colossi di Big Pharma come la Bayer e la Eli Lily, e a quelli dell'alcol e del tabacco e del tessile, tra gli altri, crearono un regime invincibile mantenuto nei decenni a discapito della salute umana, e ad esclusivo vantaggio del complesso militar-industriale.

La plastica di Canapa, come quella con cui Ford nel 1941 costruì il suo prototipo di auto alimentata ad etanolo di canapa è, come vediamo qui nel video (@1.40 ca), abbastanza resistente da non mostrare una scalfittura quando viene colpita ripetutamente da un'ascia:


ma è nondimeno completamente naturale, così come il Bondmass, utilizzato in edilizia.
Tutti quelli che ancora pensano che il proibizionismo sia sostenuto dalle innumerevoli qualità terapeutiche della Canapa (quando la 'scusa' ufficiale è proprio la salvaguardia della salute pubblica) che vanno contro gli interessi dell'industria farmaceutica, e alle sue arcinote proprietà stupefacenti, non conoscono il serio problema che essa costituirebbe per la maggioranza delle grandi industrie che fanno uso di materiali infinitamente più costosi da produrre, meno durevoli e di qualità inferiore, dalla carta al legname, dalle fibre tessili ai solventi alle vernici; praticamente si potrebbe fare tutto con questa pianta miracolosa, oltre a curare quasi tutte le malattie, e pertanto ogni lobby è perennemente impegnata in una guerra senza quartiere contro la sua liberalizzazione, da settant'anni a questa parte. Ricordo ancora l'inestimabile opera di Jack Herer su questo argomento, L'imperatore non ha vestiti (The emperor wears no clothes) tradotta dal blogger nel 2009, e ancora accessibile oggi su vari siti:

Comunque sia, Vive La France!, e speriamo davvero che gli Stati Uniti d'Europa seguano un esempio tanto nobile e responsabile.

Francesco Cuccato su Facebook condivide questa informazione preziosa, che rimanda alla mia propria abitudine di paragonare il sistema monetario ad un Grande Gioco del Monopoly:


Non sapevo chi fosse Don Floriano Abrahamowicz fino a qualche istante fa, ma dalle sue parole una cosa era certa da subito: è uno che la sa lunga. O perlomeno, ne sa quanto basta, e così era nel 2008, quando descrisse la triste realtà che viviamo oggi -nel 2016- in Italia:

« Non crediate che Tettamanzi rappresenti l’ala di sinistra in una Chiesa comunque guidata dal conservatore Ratzinger, perché è la Chiesa conciliare tutta intera ad essere in realtà alleata di quei poteri forti che, tramite l’islamizzazione dell’Europa, mirano al dominio del mondo secondo un disegno anticristico.[10] » (Wikipedia)

Allora non potevamo nemmeno immaginare quanto fossero profetiche le sue parole; oggi, come da copione, è troppo tardi per fermare l'invasione in atto...
E certo non è una prospettiva spiacevole quella che prevede la distruzione dell'Impero del Falso a partire dall'Industria Religiosa Cattolica, ma la sola idea di una (conseguente) "islamizzazione dell'Europa" è qualcosa che mette i brividi. Meglio organizzare la fuga, prima della prossima mossa del nostro comune nemico, rapppresentato dal nostro stesso "governo"; questa è l'unica strategia difensiva adeguata alla situazione attuale. Anche perchè da domani qui è Autunno.


Il tempo dell'Oleandro è finito.

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