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sabato 17 settembre 2016

Posteorico

Il "sistema" nuvoloso di questa mattina ha portata una forte grandinata giusto per l'ora di pranzo; ed è iniziato così:


Osservandole, queste specie di strisce piumate sembravano seguire una parabola discendente:


Sicuramente non avevo mai ripresa prima una formazione di questo tipo:


e certo, se non avessi inavvertitamente zoomato prima dello scatto, questo grande arco in cielo sarebbe stata una visione spettacolare anche per il lettore:


la stessa immagine, contrastata al 100%:


Questa è stata ripresa da un'altro punto della città:


Qui è ancora visibile la forma circolare, "sfumata":


Osservando con attenzione l'immagine qui sopra, dietro l'anello sulla destra -verso il centro- sono visibili altre TRE forme circolari semi-nascoste dalle nubi superiori; nella foto seguente ho aumentato al massimo il contrasto per evidenziarle:


la metà inferiore di un altro anello è visibile in alto a dx., e così come quello sottostante esso presenta una sorta di 'nucleo' più scuro al centro.... Come si potrebbero formare delle strutture del genere, per mezzo delle sole correnti aeree?

Tanto più osservo questi fenomeni meteorologici, quanto più la descrizione di portali e porte celesti del Libro di Enoch mi appare meno inverosimile rispetto alle spiegazioni "ufficiali"; le nubi non sembrano mai 'formarsi' accumulandosi poco a poco nell'aria, ma piuttosto 'appaiono', e spesso lo fanno da un momento all'altro, così come poi 'scompaiono' rapidamente nel nulla; quando invece si uniscono tra di loro, il processo sembra essere tutt'altro che il mero incontro/scontro casuale fra due masse di vapore, mentre spesso modificano lentamente la loro struttura come per adattarsi all'unione, e a volte estendono delle appendici che si direbbero prodotte per attrarre un altro corpo, in una sorta di incastro.

Nulla di ciò che osservo e/o fotografo in genere nei cieli, a partire dai "soliti" angoli e linee retti delle nubi, alle loro inspiegabili angolazioni, fino a queste forme e strutture più o meno regolari, si può spiegare con la nozione canonica di masse di vapore acqueo trasportate e modellate dai venti; ovviamente in un sistema chiuso come quello della 'vòlta celeste' le cose devono funzionare molto diversamente da come sono in genere dipinte sullo scenario della Grande, Grande Palla di Terra, e sono convinto che un time lapse di movimenti come quello osservato oggi, anziche il solito "scorrimento lineare" che in genere vediamo nei time-lapse, potrebbe essere di grande aiuto per comprendere la meccanica di questi fenomeni.

Ad es., all'inizio di questo  video reperito su Youtube, vediamo che i grandi cumulonembi al centro della scena sembrano sgorgare ininterrottamente verso l'alto da un unico punto che permane immutato, e mentre questa impressione che si ottiene solo osservando una ripresa accellerata potrebbe suggerire l'idea di un 'portale', o apertura di sorta in una posizione fissa, sicuramente vista dallo spettatore casuale e alla velocità reale non appare nient'altro che il "normale" movimento delle nubi "portate dal vento"; ma NON è così.


Anche durante le mie abituali osservazioni, di recente ho notato che i grandi cumulonembi tipici della bella stagione tendono a formarsi sempre e soltanto in determinati punti del cielo, che per me sono facilmente riconoscibili sulla base della geografia di terra e dalla posizione degli edifici; e anche la prevedibilità delle formazioni nuvolose non è certo una caratteristica che si possa spiegare attraverso le solite 'verità scientifiche' che troviamo stampate sui libri.

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Di seguito pubblico la mia teoria più recente (di questa sera) sulla morfologia terrestre; il savio lettore geocentrista è invitato a leggerla e a commentarla con le sue impressioni e gli eventuali difetti o punti deboli che possono risultare più ovvi trattandosi di un'idea altrui, così che il blogger possa ri-definirla più precisamente, con il suo aiuto, oppure accantonarla.
Per questo lo ringrazio anticipatamente.


 Dicono che un tempo la Terra si credeva essere un disco nell'Oceano; ma come potrebbe la 'Terra' essere creduta un disco, quando sono sempre esistite mappe delle terre emerse, via via sempre più precise nelle misure e nei profili delle coste, ma tutte inevitabilmente circondate dalle acque?
In altri termini, come si potrebbe credere che le acque, di cui paradossalmente sarebbe composta gran parte della 'Terra' cosiddetta, formino un 'disco'?
La mia ipotesi è che nessuno abbia mai creduto in una Terra discoidale, e che tutti invece abbiano sempre saputo che tutte le terre emerse, i continenti, sono come enormi isole affioranti dalle acque; quindi in realtà la nostra ignoranza è limitata alla reale estensione delle acque.

Quando Piccard compì il primo volo stratosferico, descrisse la Terra vista dall'alto, in quella che è lecito ritenere l'unica testimonianza inalterata di tale visione, come 'un disco dai bordi rialzati'; egli non disse nulla a riguardo di ciò che avrebbe circondato quel disco, e non menzionò nemmeno quello che noi (in quanto geocentristi) crediamo oggi delimitare il disco terrestre, ovvero il circolo glaciale Antartico; io penso che se attorno alle acque dalle quali affiorano i continenti conosciuti egli avesse visto un anello di ghiacci, oppure una distesa infinita di ghiacci, avrebbe descritta la scena come "un disco circondato dai ghiacci". Ma non lo fece.
Egli si limitò a descrivere il 'disco terrestre', evitando di menzionare qualunque cosa ci potesse essere oltre i confini di quel disco; e questo ci lascia con una domanda alla quale tutti noi sprovvisti di palloni o aerei o razzi stratosferici, non possiamo dare una risposta certa.

Certo l'idea di una forma discoidale composta esclusivamente di acqua è difficile anche da immaginarsi, priva di una base, o di un contenitore di qualche sorta; le più recenti riprese della Terra vista dalla stratosfera prodotte da ricercatori indipendenti mostrano una superficie piana circondata soltanto dal buio, e questo buio rappresenta i confini della nostra conoscenza attuale. Per il momento, simili immagini sono l'unica alternativa alle rare mappe di una terra piana che siamo costretti a prendere come riferimento, considerandole se non altro meno disastrosamente fallaci dei 'planisferi'.

Ora, conoscendo le proprietà fisiche della luce lunare, la quale al contrario di quella solare raffredda ciò che colpisce, possiamo ipotizzare che, nella sua "orbita" attorno alle terre emerse, essa abbia raffreddate nel corso dei tempi le acque, per una estensione di ordine ignoto, creando il circolo "antartico", mentre all'interno dei confini delimitati dai ghiacci l'azione della luce solare manterrebbe invece le acque in forma liquida; pertanto, sulla base della mia teoria riguardante la 'età dell'oro', che contempla l'esistenza di due 'soli' contrapposti e rotanti nel firmamento a creare una perenne estate, posso avanzare l'ipotesi che la creazione di una "luna" --come anti-sole dal potere refrigerante-- la quale avrebbe sostituito uno dei due 'soli', possa aver costituita la prima parte di un progetto per la costruzione della 'vòlta celeste', che supponiamo abbia forma emisferica; a differenza dell'acqua, il ghiaccio si presterebbe come fondamento solido per tale struttura, la cui dimensioni sono ovviamente gigantesche, incalcolabili.
Una massa di acqua ghiacciata di tale circonferenza da contenere in sè gli oceani, per quanto limitata nella sua estensione (ad es. come un anello) offrirebbe una base sufficientemente stabile per l'impresa, a differenza di quella in forma liquida.



Questo modello sarebbe quindi provvisto di una fonte di luce refrigerante, o "luna", la quale rotea perennemente in una 'orbita' esterna, mantenendo la temperatura costantemente al di sotto dello zero per evitare lo scioglimento dei ghiacci, mentre in una 'orbita' più interna la fonte di luce calorifica, o "sole", provvederebbe al riscaldamento costante delle acque che conosciamo come oceani, dai quali affiorano come isole tutte le terre note, o 'continenti', mantenendole sempre al di sopra dello zero. Questo spiegherebbe ad esempio perchè le pareti dei ghiacci antartici appaiono perfettamente verticali e livellate come delle muraglie, e non scoscese, oblique e irregolari come si può presumere sarebbero se la loro conformazione fosse dovuta all'azione delle acque liquide; 
quindi non le onde delle acque oceaniche --che non sono MAI tanto alte quanto le pareti di ghiaccio, e che del resto non produrrebbero delle mura livellate verticalmente come quelle che vediamo nelle fotografie --  ma la differenza di temperatura tra la luce del sole e quella della luna rotanti nelle loro distinte orbite, circolari e concentriche, provocherebbero un tale contrasto termico da cagionare questa particolare struttura dei ghiacci, che permangono inalterati e duri come la roccia al di fuori della portata della luce solare, grazie all'azione refrigerante continua della luce lunare. 

Poichè così come il sole non svanisce al "tramonto", ma si allontana tanto da risultare invisibile da un certo punto di osservazione, mentre nello stesso momento agli antipodi della Terra esso diviene visibile durante la "alba" di un giorno che corrisponde al suo avvicinamento e all'impressione di 'innalzamento' -per effetto prospettico- fino allo zenit, per poi creare l'impressione di una 'discesa' causata dal medesimo effetto, allo stesso modo la luna appare sorgere e alzarsi e tramontare, mentre di fatto essa non fa che roteare attorno ad un dato punto di osservazione, dapprima 'comparendo' all'orizzonte, quindi 'salendo' e infine 'tramontando' e rendendosi di

nuovo invisibile in lontananza; nè il sole nè la luna di fatto appaiono o scompaiono, se non rispetto ad un qualunque punto di osservazione sulla Terra, ma essi continuano a ruotare attorno alle isole continentali senza sosta; al di là di ciò che si vede in questo e in quel continente nelle varie fasi delle giornate e delle nottate, e che poi diviene nuovamente invisibile nel perenne ciclo giorno/notte, entrambe le fonti continuano a proiettare la loro luce sulla terra, per cui nell'orbita interna il Sole con i suoi raggi calorifici riscalderebbe perennemente le acque interne, impedendo loro di congelare, e nell'orbita esterna la Luna le raffredderebbe perennemente, in modo che i ghiacci così detti antartici non rischierebbero mai di sciogliersi.

 Ovviamente, in questo nostro modello non possiamo proporre delle ipotesi alternative riguardo la presunta posizione delle due fonti luminose nelle loro orbite e dei loro effetti contrastanti, da che esso è basato sulla esistenza di acque liquide che sappiamo per certo attorniare i continenti, e sulla esistenza di alte mura di ghiaccio che si innalzano a strapiombo dagli oceani, per quanto l'esatta geografia di queste masse glaciali sia impossibile da verificare direttamente per qualunque libero ricercatore e quindi, come si è premesso, siamo costretti ad affidarci alle poche mappe esistenti di un modello planare della Terra.


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In chiusura, una image macro da Flat Earth Dome Society che ritengo significativa:


Trad.: "il ponte Verrazzano-Narrows è lungo 13.700 piedi
la curvatura terrestre fu tenuta in considerazione
quando il ponte fu progettato.
Si suppone che l'acqua si incurvi assieme al ponte
forse ci fu un problema con la gravità quando fu fatta questa foto"

Forse che sì, forse che no...

5 commenti:

  1. "posso avanzare l'ipotesi che la creazione di una "luna" --come anti-sole dal potere refrigerante [...]possa aver costituita la prima parte di un progetto per la costruzione della 'vòlta celeste [...] a differenza dell'acqua, il ghiaccio si presterebbe come fondamento solido per tale struttura, la cui dimensioni sono ovviamente gigantesche, incalcolabili."

    D'accordo su tutto, ma qui stai dando per scontato che la cupola sia costituita di materiale solido e pesante, quando invece potrebbe benissimo trattarsi di qualche barriera energetica, generata da qualcosa che noi non possiamo nemmeno ipotizzare (così come suggerito dalla serie "The Dome"), e che i ghiacci servano invece come disincentivo per quanti volessero spingersi troppo oltre, come i fossati dei castelli medioevali.

    Molto, molto affascinante anche l'idea della funzione della luna, refrigerante per la zona più esterna, contrapposta all'azione interna del sole, che invece manterrebbe l'acqua allo stato liquido. Però mi chiedo, se così è, perché includere in tale sistema anche delle periodiche eclissi lunari con sovrapposizione dei due elementi, refrigerante e scaldante?

    E' comunque una ipotesi di lavoro interessante da indagare. Grazie per l'interessantissimo spunto, ci penserò su di sicuro =)

    Buona domenica!

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  2. "di recente ho notato che i grandi cumulonembi tipici della bella stagione tendono a formarsi sempre e soltanto in determinati punti del cielo"

    E' VERO!!! Nel time-lapse del video si vede benissimo....troppo bello quando un altro velo della maya viene squarciato da davanti agli occhi, grazie anche per questo :)

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    1. Caro Dar56, io non do assolutamente nulla per scontato, a partire da me stesso; questa è solo una umile teoria e, come il grande Fort, tendo a non credere nemmeno in quello che scrivo. Dopo tutto siamo circondati dalle tenebre, come è evidente da fotografie e riprese video ad alta quota, e questa realtà fisica rispecchia esattamente quella mentale, che sappiamo essere non meno illusoria a partire dal concetto dell'"io".
      Perchè questo è un mondo di parole, e per questo amo giocarci...
      Le parole di cui si compone questo mondo sono cibo per la mente, e questa teoria si può prendere come uno spunto di riflessione, o come un semplice spuntino. Grazie per il tuo commento, e i tuoi interrogativi che per me sono sempre molto più interessanti di ogni presunta risposta.

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  3. Non per raffreddare la vs meraviglia ma tra le tante (inutili) cose che si imparano nell'alpinismo vi sono i rudimenti dell'orografia: essa determina - in modo spesso 'strabiliante' - la formazione dei corpi nuvolosi, con tutte le eccezioni e le variazioni possibili a seconda del luogo considerato. Ecco spiegato perchè se vi trovate appollaiati su una parete nota per essere soggetta a temporali improvvisi e vedete una nebbiolina apparentemente innocua salire verso di voi, è bene che localizziate al più presto un posto riparato per bivaccare o vi caliate velocemente in doppia. Cioè, la generazione ciclica e localizzata di cumuli è un fenomeno abbastanza conosciuto dagli alpinisti (e da altre schiatte di Sapiens perditempo). Posso sbagliare, ma credo che il timelapse di un qualsiasi rilievo montuoso riveli il fenomeno da voi osservato.

    Curiosa l'idea della Luna refrigerante, soprattutto se accostata alle idee di Gurdjieff secondo il quale la Luna opera sulla vita organica un'azione involutiva (riassumendo da paura).

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    1. Da quanto ho visto in vari video su YouTube l'effetto rerigerante della luce lunare non è soltanto curioso, ma è misurabile con un termometro... non l'ho mai fatto personalmente, ma non vedo perchè dovrebbero falsare certi risultati, che peraltro sono video-ripresi in diretta (https://www.youtube.com/results?search_query=moonlight+temperature+test).. Grazie per le informazioni, a presto

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