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lunedì 2 maggio 2016

LIBRO DELLE ROTTE DEI LUMINARI CELESTI

Traduzione di Jack.Daw tratta da 

The Book of Enoch

by R.H. Charles [1917]


(LXXII-LXXXII.)
LXXII. Il Sole.

CAPITOLO LXXII.

p.96 

1. Libro delle rotte dei luminari del cielo, le relazioni di ognuno, secondo le loro classi, il loro dominio e le loro stagioni, secondo i loro nomi e luoghi d'origine, e secondo i loro mesi, i quali Uriel, l'angelo santo, che fu con me, che è la loro guida, mi ha mostrati; ed egli mi ha mostrate tutte le loro leggi esattamente per come sono, e come è in relazione a tutti gli anni del mondo e all'eternità, fino a che la nuova creazione è compiuta e perdura fino all'eternità. 2. E questa è la prima legge dei luminari: il luminare il Sole ha la sua sorgente nei portali orientali dei cieli, e la sua discesa nei portali occidentali dei cieli. 3. E io vidi sei portali in cui il sole sorge, e sei portali in cui il sole discende e la luna sorge e cala in questi portali, e le guide delle stelle e coloro i quali le guidano: sei ad est e sei ad ovest, e tutti si succedono l'un l'altro in ordine accuratamente corrispondente: inoltre molte finestre sulla destra e sulla sinistra di questi portali. 4. E dapprima procede il grande luminare, chiamato il Sole, e la sua circonferenza è come la circonferenza dei cieli, ed egli è ben colmo di fuoco illuminante e riscaldante. 5. Il carro sul quale egli ascende, lo guida il vento, e il sole discende dai cieli e ritorna attraverso il nord in modo da raggiungere l'est, ed è così guidato che giunga all'appropriato (lett. 'quel') portale e splende sulla faccia dei cieli. 6. In tal modo egli sorge il primo mese nel grande portale, che è il quarto di quei sei portali nella forma. 7. E in quel quarto portale dal quale il sole sorge nel primo mese sono dodici aperture-finestra, dalle quali procede una fiamma quando sono aperte nella loro stagione. 8. Quando il sole sorge nei cieli, egli procede traverso quel quarto portale trenta giorni in successione, e cala accuratamente nel quarto portale nell'ovest dei cieli. 9. E durante questo periodo il giorno diviene giornalmente più lungo e la notte diviene notturnamente più corta fino al trentesimo mattino. 10. In quel giorno il giorno è più lungo della notte di una nona parte, e il giorno ammonta esattamente a dieci parti e la notte a otto parti. 11. E il sole sorge da quel quarto portale, e cala nel quarto e ritorna al quinto portale dell'est per trenta mattine, e da esso sorge e cala nel quinto portale. 12. E allora il giorno diviene più lungo di †due† parti e ammonta a undici parti, e la notte diviene più corta e ammonta a sette parti. 13. E ritorna ad est ed entra nel 

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sesto portale, e sorge e cala nel sesto portale una-e-trenta mattine in virtù del suo segno. 14. In quel giorno il giorno diviene più lungo della notte, e il giorno diviene il doppio della notte, e il giorno diviene dodici parti, e la notte è accorciata e diviene sei parti. 15. E il sole monta sopra per fare il giorno più corto e la notte più lunga, e il sole ritorna ad est ed entra nel sesto portale, e da esso sorge e cala per trenta mattine. 16. E quando trenta mattine sono compiute, il giorno decresce esattamente di una parte, e diviene undici parti, e la notte sette. 17. E il sole procede da quel sesto portale nell'ovest, e va ad est e sorge nel quinto portale per trenta mattine, e cala ad ovest ancora nel quinto portale occidentale. 18. In quel giorno il giorno decresce di †due† parti, e ammonta a dieci parti e la notte a otto parti. 19. E il sole procede da quel quinto portale e cala nel quinto portale dell'ovest, e sorge nel quarto portale per una-e-trenta mattine in virtù del proprio segno, e cala ad ovest. 20. In quel giorno il giorno è uguagliato dalla notte, [e diviene di eguale lunghezza], e la notte ammonta a nove parti e il giorno a nove parti. 21. E il sole sorge da quel portale e cala ad ovest, e ritorna all'est e sorge per trenta mattine nel terzo portale e cala ad ovest nel terzo portale. 22. E in quel giorno la notte diviene più lunga del giorno, e la notte diviene più lunga della notte, e il giorno più corto del giorno fino al trentesimo mattino, e la notte ammonta esattamente a dieci parti, e il giorno a otto parti. 23. E il sole sorge da quel terzo portale e cala nel terzo portale ad ovest e ritorna ad est, e per trenta mattine sorge nel secondo portale ad est, e in tale maniera cala nel secondo portale nell'ovest dei cieli. 24. E in quel giorno la notte ammonta ad undici parti e il giorno a sette parti. 25. E il sole sorge in quel giorno da quel secondo portale e cala ad ovest nel secondo portale, e 

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ritorna ad est nel primo portale per una-e-trenta mattine, e cala nel primo portale ad ovest dei cieli. 26. E in quel giorno la notte diviene più lunga e ammonta al doppio del giorno: e la notte ammonta esattamente a dodici parti e il giorno a sei. 27. E il sole ha (con ciò) traversate le divisioni della sua orbita e si rivolge ancora in quelle divisioni della sua orbita, ed entra in quel portale per trenta mattine e cala pure ad ovest opposto ad esso. 28. E in quella notte è la notte diminuita in lunghezza di una †nona† parte, e la notte è divenuta undici parti e il giorno sette parti. 29. E il sole è tornato ed entra nel secondo portale ad est, e ritorna in quelle sue divisioni della sua orbita per trenta mattine, sorgendo e calando. 30. E in quel giorno la notte decresce in lunghezza, e la notte ammonta a dieci parti e il giorno a otto. 31. E in quel giorno il sole sorge da quel portale, e cala ad ovest, e ritorna ad est, e sorge nel terzo portale per una-e-trenta mattine, e cala ad ovest dei cieli. 32. In quel giorno la notte decresce e ammonta a nove parti, e il giorno a nove parti, e la notte è eguale al giorno e l'anno è esattamente al suo giorno trecento e sessanta-quattresimo. 33. E la lunghezza del giorno e della notte, e la brevità del giorno e della notte crescono—traverso la rotte del sole queste distinzioni sono compiute (lett. 'sono separate'). 33. Così avviene che la sua rotta diviene giornalmente più lunga, e la sua rotta notturnamente più corta. 34. E questa è la legge e la rotta del sole, e il suo ritorno fintanto che egli ritorna sessanta volte e sorge, cioè il grande luminare che è chiamato il sole, per sempre all'infinito. 36. E quello che (dunque) sorge è il grande luminare, ed è così chiamato secondo la sua apparenza, così come il Signore comandò. 37. Così come egli sorge, così egli cala e non decresce, e non riposa, ma si muove giorno e notte, e la sua luce è sette volte più brillante di quella della luna; ma in quanto alla misura essi sono entrambi uguali.

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CAPITOLO LXXIII.



1. E dopo questo io vidi un' altra legge che riguarda il luminare più piccolo, che è chiamato Luna. 2. E la sua circonferenza è come la circonferenza dei cieli, e il suo carro in cui si sposta è guidato dal vento, e la luce le è data in misura (definita). 3. E il suo sorgere e calare mutano ogni mese: e i suoi giorni sono come i giorni del sole, e quando la sua luce è uniforme (cioè, piena) ammonta alla settima parte della luce del sole. 4. E dunque ella sorge. E la sua prima fase ad est procede nel trentesimo mattino: e in quel giorno ella diviene visibile, e costituisce per voi la prima fase della luna nel trentesimo giorno assieme con il sole nel portale dove il sole sorge. 5. E la metà di lei procede per una settima parte, e la sua intera circonferenza è vuota, priva di luce, con l'eccezione di una settima parte di essa, (e) la quattordicesima parte della sua luce. 6. E quando ella riceve una settima parte della metà della sua luce, la sua luce ammonta ad una settima parte e la metà di quella. 7. Ed ella cala con il sole, e quando il sole sorge la luna sorge con lui e riceve la metà di una parte di luce, e in quella notte all'inizio del suo mattino [al principio del giorno lunare] la luna cala con il sole, ed è invisibile quella notte con la quattordicesima parte e la metà di una di esse. 8. Ed ella sorge in quel giorno esattamente con una settima parte, e procede e recede dal sorgere del sole, e nei suoi giorni rimanenti ella diviene brillante nelle (rimanenti) tredici parti.

CAPITOLO LXXIV.

1. E io vidi un'altra rotta, una legge per lei, (e) come in accordo con quella legge ella compie la sua rivoluzione mensile. 2. E tutte queste Uriel, l'angelo santo che le guida a capo di tutte loro, mi mostrò, e 

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le loro posizioni, e io scrissi le loro posizioni mentre me le mostrava, e scrissi i loro mesi com'erano, e l'apparenza delle loro luci fino a che quindici giorni furono compiuti. 3. In singole sette parti ella ottiene tutta la sua luce ad est, e in singole sette parti ottiene tutta la sua oscurità ad ovest. 4. E in certi mesi ella altera le sue impostazioni, e in certi mesi ella persegue la sua propria peculiare rotta. 5. In due mesi la luna cala con il sole: in questi due portali mediani il terzo e il quarto. 6. Ella procede per per sette giorni, e cambia rotta e ritorna ancora attraverso il portale dove il sole sorge, e ottiene tutta la sua luce: ed ella recede dal sole, e in otto giorni entra nel sesto portale dal quale il sole procede. 7. E quando il sole procede dal quarto portale ella procede sette giorni, fino a che procede dal quinto e si volta ancora in sette giorni nel quarto portale e ottiene tutta la sua luce: ed ella recede ed entra nel primo portale in otto giorni. 8. Ed ella ritorna ancora in sette giorni nel quarto portale dal quale il sole procede. 9. Dunque vidi le loro posizioni—come le lune sorgevano e il sole calava in quei giorni. 10. E in cinque anni assommati il sole ha una eccedenza di trenta giorni, e tutti i giorni che vi si accumulano per uno di questi cinque anni, quando essi sono completi, ammontano a 364 giorni. 11. E l'anticipo del sole e delle stelle ammonta a sei giorni: in 5 anni 6 giorni ogni anno danno 30 giorni: e la luna rimane indietro al sole e alle stelle per il numero di 30 giorni. 12. E il sole e le stelle portano tutti gli anni esattamente, così che non anticipano o ritardano la loro posizione di un singolo giorno nell'eternità; ma completano gli anni con perfetta giustezza in 364 giorni. 13. In 3 anni vi sono 1092 giorni, e in 5 anni 1820 giorni, così che in 8 anni ci sono 2912 giorni. 14. Per la luna soltanto i giorni ammontano in 3 anni a 1062 giorni, e in cinque anni ella rimane 50 giorni indietro [cioè alla somma (di 1770) c'è 

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da aggiungere (1000 e) 62 giorni. 15. E in cinque anni ci sono 1770 giorni, così che per la luna i giorni in 8 anni ammontano a 2832 giorni. 16. [Poichè in 8 anni ella resta indietro per l'ammontare di 80 giorni], tutti i giorni in arretrato in 8 anni sono 80. 17. E l'anno è accuratamente completato in conformità con le loro mondo-stazioni e le stazioni del sole, le quali sorgono dai portali traverso cui esso (il sole) sorge e cala per 30 giorni.

CAPITOLO LXXV.

1. E le guide a capo delle migliaia, che sono posti sopra l'intera creazione e sopra tutte le stelle, hanno pure a che fare con i quattro giorni dell'intercalare, essendo inseparabili dai loro uffizi, in accordo con il calcolo dell'anno, e questi prestano servizio nei quattro giorni che non sono calcolati nel calcolo dell'anno. 2. E a causa loro gli uomini si sbagliano su questo, poiché questi luminari invero prestano servizio sulle mondo-stazioni, uno nel primo portale, uno nel terzo portale dei cieli, uno nel quarto portale, e uno nel sesto portale, e l'esattezza dell'anno è ottenuta traverso le sue separate tre cento e sessanta-quattro stazioni. 3. Poichè i segni e i tempi e gli anni e i giorni l'angelo Uriel mi mostrò, il quale il Signore della gloria pose per sempre sopra tutti i luminari dei cieli, nei cieli e nel mondo, così che essi possano dominare sulla faccia dei cieli ed esser veduti sulla terra, ed esser guide per il giorno e la notte, cioè il sole, la luna, le stelle e tutte le creature officianti che compiono le loro rivoluzioni in tutti i carri dei cieli. 4. In tale maniera dodici porte Uriel mi mostrò, aperte nella circonferenza del carro del sole nei cieli, attraverso le quali i raggi del sole si diffondono: e da esse è il calore diffuso sopra la terra, quando sono aperte nelle loro stagioni prefissate. 5. [E per i venti e lo spirito della rugiada† quando sono aperte, restando aperte nei cieli alle estremità]. 6. Per quanto riguarda i dodici portali nei cieli, alle estremità della terra, dai quali procede il sole, la luna, e le stelle, e tutte 

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le opere dei cieli ad est e ad ovest. 7. Vi sono molte finestre aperte alla sinistra e alla destra di essi, e una finestra nella sua (prefissata) stagione produce calore, corrispondendo (come queste fanno) a quelle porte da cui le stelle procedono per come Egli le comandò, e là esse calano in corrispondenza del loro numero. 8. E io vidi i carri nei cieli, attivi nel mondo, al di sopra di quei portali in cui ruotano le stelle che non tramontano mai. 9. E una è più grande di tutto il resto, ed è quella che ha la sua rotta traverso il mondo intero.


LXXVI. Le dodici finestre e i loro portali.

CAPITOLO LXXVI.

1. E alla estremità della terra io vidi dodici portali aperti a tutti i quarti (dei cieli), dai quali i venti procedono e soffiano sopra la terra. 2. Tre di essi sono aperti sulla faccia (cioè ad est) dei cieli, e tre ad ovest, e tre sulla destra (cioè il sud) dei cieli, e tre sulla sinistra (cioè il nord). 3. E i primi tre sono quelli dell'est, e tre sono †del nord, e tre [dopo quelli sulla sinistra] del sud†, e tre dell'ovest. 4. Traverso quattro di questi provengono venti di benedizione e prosperità, e da quegli otto provengono venti dannosi: quando sono inviati, essi portano distruzione su tutta la terra e sull'acqua al di sopra di essa, e su tutti quanti vi abitano, e su ogni cosa che è sull'acqua e sulla terra.
5. E il primo vento da questi portali, chiamato il vento dell'est, proviene dal primo portale che è ad est, inclinato verso il sud: da esso procedono desolazione, siccità, calore, e distruzione. 6. E traverso il secondo portale nel mezzo proviene ciò che è appropriato, e da esso provengono pioggia e fertilità e prosperità e rugiada; e traverso il terzo portale che è inclinato verso il nord provengono freddo e siccità.
7. E dopo di questi procedono i venti del sud traverso tre portali: traverso il primo portale fra

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loro inclinato ad est procede un vento caldo. 8. E traverso il portale mediano vicino ad esso provengono odori fragranti, e rugiada e pioggia, e prosperità e salute. 9. E traverso il terzo portale inclinato a ovest provengono rugiada e pioggia, locuste e desolazione.
10. E dopo di questi i venti del nord: dal settimo portale ad est provengono rugiada e pioggia, locuste e desolazione. 11. E dal portale mediano provengono in una diretta direzione salute e pioggia e rugiada e prosperità; e traverso il terzo portale ad ovest provengono nubi e brina, e neve e pioggia, e rugiada e locuste.
12. E dopo questi [quattro] vi sono i venti dell'ovest: traverso il primo portale adiacente il nord procedono rugiada e brina, e freddo e neve e gelo. E dal portale mediano provengono rugiada e pioggia, e prosperità e benedizione; e traverso l'ultimo portale adiacente il sud provengono siccità e desolazione, e arsura e distruzione. 14. E i dodici portali dei quattro quarti dei cieli sono in tal modo completati, e tutte le loro leggi e le loro piaghe e tutte le loro beneficenze io ho mostrato a te, figlio mio Matusalemme.


LXXVII. I Quattro Quarti del Mondo: Le Sette Montagne, i Sette Fiumi, Et C.

CAPITOLO LXXVII.

1. E il primo quarto è chiamato est, perchè è il primo: e il secondo, il sud, perchè l'Altissimo in quel luogo discenderà, invero, là in un senso molto speciale Egli che è benedetto per sempre discende. 2. E il quartiere ad occidente è chiamato il ridotto, perchè là tutti i luminari dei cieli scemano e discendono. 3. E il quarto dei quarti, chiamato il nord, è diviso in tre parti: la prima di esse è per la dimora degli uomini: e la seconda contiene mari di acqua, e gli abissi e foreste e fiumi, e oscurità e nubi; e la terza parte contiene il giardino della rettitudine. 

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4. Io vidi sette alte montagne, più alte di tutte le montagne che sono sulla terra: e di là proviene la brina, e i giorni, le stagioni, e gli anni muoiono. 5. Io vidi sette fiumi sulla terra più grandi di tutti i fiumi: uno di essi proveniente dall'ovest riversa le sue acque nel Grande Mare. 6. E questi due procedono da nord al mare e versano le loro acque nel Mare Eritreo ad est. 7. E i rimanenti quattro procedono sul lato nord al loro mare, due di essi al Mare Eritreo, e due nel Grande Mare e là si scaricano [e qualcuno dice: nel deserto]. 8. Sette grandi isole io vidi nel mare e sulla terraferma: due sulla terraferma e cinque nel Grande Mare.

LXXVIII. Il Sole e la Luna: il Crescere e il Calare della Luna.

CAPITOLO LXXVII.

1. E i nomi del sole sono i seguenti: il primo Orjârês, e il secondo Tômâs. 2.
E la luna ha quattro nomi: il primo nome è Asônjâ, il secondo Eblâ, il terzo Benâsê, e il quarto Erâe. 3. Questi sono i due grandi luminari: la loro circonferenza è come la circonferenza dei cieli, e la misura della circonferenza di entrambi è uguale. 4. Nella circonferenza del sole vi sono sette porzioni di luce che sono aggiunte ad esso più che alla luna, e in misura precisa sono trasferite fino a che la settima porzione del sole è esausta. 5. Ed essi calano ed entrano nei portali orientali sulla faccia dei cieli. 6. E quando la luna sorge una quattordicesima parte appare nei cieli: la luce diviene piena in essa: nel quattordicesimo giorno ella ottiene la sua luce. 7. E quindici parti di luce sono trasferite a lei fino al quindicesimo giorno (quando) la sua luce è completa, in accordo con il segno dell'anno, ed ella diviene quindici 

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parti, e la luna cresce per (l'addizione di) quattordici parti. 8. E nel suo calare (la luna) decresce il primo giorno a quattordici parti della sua luce, nel secondo a tredici parti di luce, nel terzo a dodici, nel quarto a undici, nel quinto a dieci, nel sesto a nove, nel settimo a otto, nel quarto a undici, nel quinto a dieci, nel sesto a nove, nel settimo a otto, nell'ottavo a sette, nel nono a sei, nel decimo a cinque, nell'undicesimo a quattro, nel dodicesimo a tre, nel tredicesimo a due, nel quattordicesimo alla metà di un settimo, e tutta la luce restante scompare intieramente nel quindicesimo. 9. E in certi mesi il mese ha venti-nove giorni e una volta ventotto. 10. E Uriel mi mostrò un' altra legge: quando la luce è trasferita alla luna, e su quale lato è trasferita a lei dal sole. 11. Durante tutto il periodo durante il quale la luna è crescente nella sua luce, ella la trasferisce a sé stessa quand'è opposta al sole durante quattordici giorni [la sua luce è ottenuta nei cieli], e quando ella è illuminata interamente, la sua luce è pienamente completa nei cieli. 12. E nel primo giorno ella è chiamata luna nuova, poiché in quel giorno la luce sorge sopra di lei. 13. Ella diviene luna piena esattamente nel giorno in cui il sole cala ad ovest, e dall'est ella sorge la notte, e la luna brilla l'intera notte fino a che il sole sorge sopra rispetto a lei e la luna è veduta sopra rispetto al sole. 14. Sul lato in cui la luce della luna procede, là ancora essa cala fino a che la luce svanisce e tutti i giorni del mese sono al termine, e la sua circonferenza è vuota, priva di luce. 15. E tre mesi ella fa di trenta giorni, e a suo tempo ella fa tre mesi di venti-nove giorni ognuno, in cui ella compie il suo declino nel primo periodo di tempo, e nel primo portale per cento e settanta-sette giorni. 16. E nel momento della sua uscita ella appare per tre mesi (di) trenta giorni ciascuno, e per tre mesi ella appare (di) venti-nove ciascuno. 17. La notte ella appare come un uomo per venti giorni ogni volta, e di giorno ella appare come 

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i cieli, e non c'è altro in lei salvo la sua luce.


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CAPITOLO XLI.
XLI. 3-9. Segreti Astronomici.


3. E là i miei occhi videro i segreti del fulmine e del tuono, e i segreti dei venti, come essi sono divisi per soffiare sopra la terra, e i segreti delle nubi e della rugiada, e là vidi di dove essi procedono in quel luogo e di dove essi saturano la terra polverosa. 4. E là io vidi camere chiuse dalle quali i venti sono divisi, la camera della grandine e dei venti, la camera della bruma, e delle nubi, e la nube da essa staziona sopra la terra dall'inizio del mondo. 5. E io vidi le camere del sole e della luna, da cui essi procedono e nel qual luogo essi ritornano, e il loro glorioso ritorno, e come uno è superiore all'altra, ad essi orbitano imponenti, e come essi non lasciano la loro orbita, e non aggiungono nulla alla loro orbita, e non tolgono nulla ad essa, ed essi tengono fede l'un l'altra, in accordo con il giuramento per cui sono legati assieme. 6. E prima il sole procede e traversa il suo perorso secondo il comandamento del Signore degli Spiriti, e potente il Suo nome per l'eternità.


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[continuazione del paragrafo] 7. E dopo di ciò vidi il percorso nascosto e quello visibile della luna, ed ella compie la rotta del suo percorso in quel luogo di giorno e di notte—l'uno in posizione opposta all'altro dinanzi al Signore degli Spiriti.


XLIII. XLIV. Segreti Astronomici.


CAPITOLO XLIII.


1. E io vidi altri fulmini e le stelle dei cieli, e io vidi come Egli le chiamava tutte per nome ed esse gli davano ascolto. 2. E io vidi come esse sono pesate in un giusto equilibrio secondo le loro proporzioni di luce: (io vidi) la lunghezza dei loro spazi e il giorno della loro apparizione, e come la loro rivoluzione produce il fulmine: e (io vidi) la loro rivoluzione in accordo con il numero degli angeli, e (come) essi mantengono fede l'uno con l'altro. 3. E io chiesi all'angelo che venne con me e mi mostrò ciò che era nascosto: 'Cosa sono questi?' 4. Ed egli mi disse: 'Il Signore degli Spiriti ti ha mostrato il loro significato parabolico (lett. 'le loro parabole': questi sono i nomi del santo che vivono sulla terra e credono nel nome del Signore degli Spiriti per l'eternità.


CAPITOLO XLIV.

Anche altri fenomeni io vidi riguardanti i fulmini: come alcune delle stelle sorgono e divengono fulmini e non possono separarsi con la loro nuova forma.

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