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domenica 27 dicembre 2015

Snack per la mente

Altri fatti fondamentali, degni di esser menzionati anche in un blog dedicato al più fondamentale dei fatti, sono quelli che riguardano la nostra alimentazione; l'oggetto dell nostra ricerca quotidiana sono i POLIFENOLI, che "costituiscono una famiglia di circa 5000 molecole organiche naturali, seminaturali o sintetiche largamente presenti nel regno vegetale." (Wikipedia); 


un bell'esemplare maschio adulto di bisfenolo, per gli amici(2R,2'R)-2,2'-(((propane-2,2-diylbis(4,1-phenylene))bis(oxy))bis(methylene))bis(oxirane)"
"
non di meno, essi "sono antiossidanti naturali presenti nelle piante (molecole polifenoliche tipo bioflavonoidi noti come procianidine, proantocianidine, leucoantocianidine, piconogenoli, tannini, ecc.) e possono risultare utili nella prevenzione dell'ossidazione delle lipoproteine e nel reagire con i radicali liberi, eliminandoli; sono accertati inoltre effetti biomedici positivi a livello cardiovascolare, di malattie legate alla senescenza e di arresto della crescita tumorale." (Enfasi aggiunta!)

E' più o meno tutto quanto c'è da sapere a proposito, e scusate se è poco: non è un nutrizionista balzano dalle teorie controverse, ma Wikipedia (!) a informarci del fatto che i polifenoli si trovano praticamente in tutti i VEGETALI (e non altrove), e che essi eliminano la causa primaria di quei danni cronici e irreversibili delle cellule che provocano cosucce come la "vecchiaia"  (la degenerazione cellulare) e il "cancro"...
Per questo non mi sono mai sforzato troppo di pubblicizzare il veganismo e non ho mai sbandierate ai quattro venti le mie convinzioni personali: tutte le informazioni su una corretta alimentazione sono disponibili e accessibili da chiunque, anche completamente sprovvisto di qualità istintive innate, come abbiamo visto basta sfogliare Wikipedia...

Lo scorso Ottobre "L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che pancetta, salsicce e carni lavorate e carni rosse possono provocare il cancro. Un gruppo di 22 esperti internazionali  ha esaminato decenni di ricerche sul legame tra carne rossa, salumi e cancro e ha riassunto i dati in un documento dello Iarc, l’International Agency for Research on Cancer, ramo dell’Oms che si occupa di cancro pubblicato da The Lancet, forse il più importante giornale medico del pianeta." (LEFT.IT)

Anche in questo caso, non ci siamo sforzati troppo, per "scoprire" che mentre i polifenoli nei vegetali UCCIDONO IL CANCRO, le carni rosse tanto peggio gli insaccati e i "lavorati" promuovono la crescita di neoplasie maligne, ovvero LO PROVOCANO;
e se nel consumatore non esiste più una traccia di intuizione istintiva, riguardo la sofferenza che causa a sè stesso, ma nemmeno di empatia nei confronti dei miliardi di creature innocenti di svariate specie che vengono sterminate ogni anno, oggi abbiamo un monito autorevole da una Organizzazione Mondiale, è una informazione che a TUTTI è capitato di sentire o di leggere, quasi impossibile da evitare, peggio di una malattia, tanto che io l'ho letta per la prima volta su Facebook; a questo punto non ci sono altre scuse valide per chi vuole continuare a ignorare la realtà di questo MALE rappresentato dalla "industria dell'allevamento", e dal consumo delle "carni", che sono soltanto pezzi di cadaveri, i corpi di vittime innocenti che sono state uccise ingiustamente, i cui "spettri" reclamano vendetta sul "saprofita" di turno, e la ottengono puntualmente. Se vogliamo chiamarlo "karma", cioè, "azione", d'accordo, è solo un modo esotico, e forse un po' meno macabro di porre la questione che in ogni caso riguarda le azioni dirette e indirette del consumatore --il quale in genere non uccide la propria vittima, ma si limita a comprare e divorare i resti; però non occorre interessarsi a qualche dottrina particolare per poter ascoltare la propria coscienza, il proprio "cuore", ed eventualmente il proprio intuito...
Non occorre nemmeno farsi una gran cultura sui principi della nutrizione, partendo dal presupposto che questa Terra -qualunque forma possa avere- ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e che tanto meno questi doni vengono conservati, modificati e sofisticati, quanto più essi risulteranno graditi -naturalmente- al nostro organismo. 
Malgrado tutto, siamo sempre in tempo per ri-prendere coscienza del fatto che il "paradiso terrrestre" esiste, è sempre esistito, appena fuori dalle mura del nostro habitat artificiale; e che TUTTO il meglio che potrebbe fare l'umanità per ri-conquistarlo definitivamente, è più o meno NIENTE. L'esatto opposto di TUTTO quello che sta cercando di fare.

Varietà "TAI-TSAO"

N.B.: questo post è stato scritto in seguito al consumo di alcuni deliziosi frutti ricchissimi di OLIGONOLI, "una commistione di polifenoli a basso peso molecolare che si trovano [esclusivamente] nel Litchi." ; polifenoli talmente rari, talmente potenti e talmente SALUTARI che non si trovano nemmeno su Wikipedia Italia, solo quella in Inglese vi dedica tre righe di numero (ma con la mia risoluzione video). Dalle tre righe di Wikipedia English sappiamo che qualcuno PENSA (is thought...) che detto frutto potrebbe avere proprietà antiossidanti (e certo, se davvero sono polifenoli non potrebbe essere altrimenti) e anti-influenzali. E che esso "INOLTRE migliora la circolazione sanguigna negli organi, riduce il peso, e protegge la pelle dai dannosi raggi ultravioletti." .. Mi chiedo come abbiano potuto scriverlo senza usare il condizionale, o la premessa teorica che in genere basta a scoraggiare l'utenza; eppure lo sappiamo già proprio grazie a Wikipedia, i polifenoli sono il NEMICO N.1 DELLA VECCHIAIA E DEL CANCRO, perchè dovremmo stare a fare questioni di lana caprina proprio sulla bontà infinita del litchi... Non voglio peli nei miei litchi chinensis!!!
Praticamente, gli OLIGO (pochi) NOLI sono una versione concentrata dei POLI (molti) FENOLI, ma questo da quanto ho capito non significa che siano ridotti, ma al contrario che il loro potere è moltiplicato esponenzialmente dalla loro alta concentrazione, e per questo forse certi Cinesi "pensavano" che mangiare quanti più litchi -e NON ALTRI FRUTTI-  possibile fosse la ricetta dell'immortalità; o perlomeno, della felicità.

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