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lunedì 21 dicembre 2015

Il giro della morte

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c3/International_School-_Life_at_Pauntley_Court%2C_a_School_and_Home_For_French_and_Belgian_Refugees%2C_Pauntley%2C_Gloucestershire%2C_1943_D15246.jpg

Ho letto tempo fa qualcosa a proposito delle origini "sataniche" della filastrocca infantile più nota, quella del Girotondo, ma non potevo nemmeno immaginare le proporzioni della realtà che questa cantilena "nasconde" secondo l'antica arte diabolica, facendone il soggetto principale;
se guardiamo alla versione Anglosassone di questo "gioco", vedremo che al di là del metodo essa differisce sostanzialmente nei contenuti, e che la sua origine sia più o meno correlata alla Peste Nera (il che ne farebbe un' ottima filastrocca per bambini, da tramandare nei secoli) non toglie nulla al fatto che essa NON tratta di mondi o terre, per quanto il finale --we all fall/tumbled down-- indichi una matrice comune che è piuttosto inevitabile nel mondo dei comuni mortali... Lo stesso dicasi per il cespuglio e i fiori dei Tedeschi, che non sono nemmeno paragonabili all'enormità trattata nel nostro buon vecchio Girotondo; e sembra fra l'altro che -secondo Wikipedia- non esistano altre versioni internazionali di questo gioco, dal momento che i lemmi presenti oltre l'Italiano e l'Inglese sono appunto il Tedesco e l'Emiliàn-rumagnòl

Giro giro tondo 
Casca il mondo 
Casca la Terra 
Tutti giù per terra

è pur vero che "mondo" fa rima con "tondo", ma i due concetti qui non sono direttamente correlati fra loro con la presunzione di una logica che travalica i confini inestimabili della poesia; il fatto che nella loro pantomima i bambini girino in cerchio, cantando di un "mondo" e di una "Terra" (o "terra"?) suggerisce immediatamente l'idea che il loro moto rotatorio sia una rappresentazione di quello del soggetto stesso, il leggendario "pianeta Terra" del quale proprio a quell'età si ricevono, o meglio subiscono, gli "insegnamenti", comprensivi di un mappa-mondo girevole; non è così, ovviamente, da che la filastrocca parla di un "giro-tondo", ovvero di un cerchio come quello formato dai partecipanti che si tengono per mano, e del loro moto circolare, mentre il mondo e la Terra sono soltanto destinati a "cascare"; sono due cose ben distinte, ciò che gira e ciò che casca, ma entrambe partecipano dello stesso gioco, (lo stesso per cui in età adulta le palle che girano e che cascano sono spesso menzionate) e non c'è niente di meglio da insegnare al piccolo utente alfabetico, di una filastrocca che possa confonderti le idee e modificare il tuo pensiero anche mentre dovresti solo divertirti in compagnia dei tuoi amici; quello del girotondo è un vero e proprio rito, una cosa paragonabile soltanto al "segno di pace" durante la messa, una comunione energetica che ha in più la forza emotiva propria del gioco, e ovviamente dell'infanzia; anche se non ce ne ricordiamo nemmeno, lo abbiamo fatto tutti decine o centinaia di volte, durante i primissimi anni scolastici;
da allora per noi "mondo" ha sempre fatto rima con "tondo" nella nostra mente, anche se la forma di questo luogo -o piano- potrebbe essere in effetti quadrata, o qualunque altra; e anche se non ricordiamo nemmeno di averlo mai fatto, questa idea per noi tutti rimanda immediatamente alle nostre memorie "nascoste" dell'infanzia, che comprendono la sensazione fisica e reale di un moto rotatorio, quella sensazione che nessuno di noi oggi sembra provare, restando in equilibrio su una Grande Palla rotante a 1000 miglia orarie in un teorico "spazio esterno"...

Per noi bambini degli anni '70 il "mondo che si ferma" --ricordando la celebre pubblicità di una famosa agenzia milanese per un liquore che spopolava all'epoca- è un paradosso meta-scientifico, assurto a vox populi attraverso il moderno "fuoco che arde senza calore" nei nostri salotti, Mamma TV; una filiale di Mammona;
abbiamo una Bibbia -testo sacro ai Gentili- che parla di una terra immobile e inamovibile dai suoi pilastri, posta sotto un firmamento di metallo, una delle poche nozioni degne di considerazione e che non di meno si rifanno all'antica tradizione esoterica, condivisa come si è già detto da tutte le civiltà del mondo antico, dall'alba dei tempi; abbiamo poi una Chiesa fondata su quegli stessi insegnamenti, che prende per oro colato tutte le (altre) sue assurdità e che però nel contempo sostiene la "moderna" teoria "eretica" di un massonemancato prete e infine, di conseguenza, una "scienza" pacificata con il Dogma, anzi affatto dogmatica, che evolve l'assurdità copernicana allo stesso ritmo dell'evoluzione elettronica e digitale, e che oggi è in grado di rendere al pubblico immagini indistinguibili da quelle "reali", le quali del resto nessun cittadino del mondo si potrebbe mai permettere di apprezzare in prima persona...

Quando non ci basta più un semplice giocattolo come il mappamondo, la stessa "realtà virtuale" che ci mostra il "tempo di domani" in TV e interi pianeti con tutti i loro abitanti sui grandi schermi del cinema è ormai abbastanza progredita da mostrarci le tempeste millenarie di Giove e gli anelli di Saturno, con i suoi poli pentagonali; quale sia la differenza fra "Arrakis", "Pandora" e "Mercurio" è ormai assai arduo da stabilire per lo spettatore casuale; certamente con il suo telescopio non vedrà altro che vaghi barlumi tremolanti nei cieli notturni, simili a stelline colorate, e ad altri giocattoli fluorescenti appesi nel firmamento da entità misteriose quanto giocose; per guardare oltre non può che affidarsi ai potentissimi mezzi delle Agenzie Spaziali, o dei grandi osservatori, e quando anche avesse ottenuto, dopo mesi in lista di attesa, di accedere personalmente a tali mezzi per avere un "diorama olografico" in alta risoluzione dello "spazio esterno", in luogo del solito, vecchio View-Master, cos'avrebbe ottenuto? Quanto oltre avebbe guardato?


E sarebbe poi stata un'esperienza altrettanto gratificante, o interessante, quanto lo era guardare Paperino e i Flintstones con un visore tridimensionale? Altrettanto convincente, riguardo l'esistenza di immense palle rotanti nel buio infinito vuoto, quanto lo erano quelli a proposito di animali vestiti che camminavano in posizione eretta, e di cavernicoli che guidavano l'auto?



Il Grande Gioco continua, per tutti noi, che lo vogliamo o meno; da che la nostra entità è stata marchiata da un "ID" (la abbreviazione di identity ben nota nel mondo di internet) ovvero dal nostro "nomen", registrato nel Grande Libro dei Nomi, siamo parte, letteralmente del gioco che è essenzialmente un gioco di parole; di fatto, in principio, un gioco ideale, ma che per noi è essenzialmente inaccessibile dal pensiero "logico" almeno quanto lo era il transuranico, appunto, il mondo delle idee;

allo stesso modo, il mondo che ri-conosce un valore "reale" alla cartamoneta, per cui un biglietto vale quanto una cassetta o una camionata, o un campo o una nave carica di patate, il mondo che ri-conosce come "reale" l'esistenza del signore degli eserciti di Israele come il nume protettore del proprio paese, oltre che creatore dei cieli e della terra, e altre cosucce; è lo stesso mondo che rende "reale" la "parodia" del culto solare cristologico, già brillantemente esposta da Mr. Paine nel Settecento, con una deità che viene descritta propriamente come il "verbo fatto carne"; colui è il modello dell'essere umano, il vero e immortale Adam Kadmon -- ma una versione "for Dummies" che è l'equivalente di "Gentili" nella logosfera propriamente biblica, laddove i creatori ebrei di un "messia ebreo" non credono affatto che sia mai esistito un simile personaggio al di fuori dei loro libri, e aspettano fiduciosi il loro "vero messia" ridendo degli stupidi cristiani;

l'etimologia di 'cretino' e notoriamente derivata dall'antico "Chrétien"; il motivo per cui -per gran dispetto del Sig. Ottorino Pianigiani- in questa zona delle prealpi lombarde non è affatto noto il significato di "cristian" come quello di "un cretino, un povero di spirito", è al contrario piuttosto ovvio per chiunque possa guardare le cose al di sopra delle parti, malgrado la propria posizione sottomessa da principio all'Impero Ecclesiastico Romano;

se non ci bastassero le favole sull'uomo-lupo, abbiamo veri e propri testi sacri che vengono utilizzati da veri preti come armi, contro i demoni che possiedono il malcapitato cristiano, i riti dell'esorcismo, i quali sono fondati sulla conoscenza del nome di battesimo della vittima, che viene ripetuto continuamente proprio come nelle leggende dei licantropi; e a differenza dei films e dei libri sull'argomento, è questa l'"arma segreta", o il punto debole e NON il nome del presunto "possessore" (cosa che ovviamente varrebbe solo per i dèmoni, non per i lupi mannari) per cui una persona viene posseduta da questa o quella "entità", a seconda di chi la CHIAMA per nome; e per questo l'uomo saggio vive in solitudine, dove in genere nessuno lo fa mai;
una data parola, o meglio un DATO composto dai segni grafici di un codice alfabetico, con un valore numerico equivalente, e matematicamente esatto -per quanto oscuro ai più- e un valore "armonico" espresso nei fonemi della propria lingua, equivale a ciò che riteniamo essere la nostra "identità"; ciò che è effimero e labile detto a voce diventa eterno, immortale; verba volans, scripta manent; la nostra venuta al mondo è "provata" da un foglio di carta con il nostro nome, il documento che "certifica" la nascita;  la nostra stessa esistenza agli occhi del "sistema" è riducibile ai  dati alfanumerici e ana-grafici dei nostri "documenti di identità", e seppure non avessimo nemmeno una carta d'identità ci chiederebbero comunque dei foglietti di carta stampata, per qualunque cosa necessaria al nostro sostentamento, gli altri non sono altrettanto importanti per nessuno;

non è possibile immaginare una condizione più paradossalmente simile ad un Gioco, basato sul presunto valore, o sul valore reale, o sul valore convenzionale, inventato e imposto, e comunemente accettato, di cose e persone, di fatti e azioni e parole; di cose indiscutibili, come l'onnipotenza dell'Arconte Israelita, come il valore di una moneta sul mercato, e come la Grande Palla Terrestre;
e di cose che invece sono completamente discutibili, che sembrano anzi fatte per discutere, e di cui si discute continuamente, su cui ci si accanisce e per le quali si finisce per litigare, cose che creano contrasto, e confusione per ogni parte, come la religione, la politica, e insomma su chi comanda veramente;
di cose discutibili come la Terra Piatta, invece, nessuno discute oggi; fintanto che era una realtà evidente per tutti e nota da sempre, nessuno sentiva il bisogno di farlo; sembra che poi qualcuno abbia discussa parecchio la questione nel '500, e da allora la cosa è tornata ad essere indiscutibile, ma invece di un piano universale l'oggetto del silenzio è la Grande, Grande Palla Terrestre.

Fino a poco tempo fa mi vergognavo di vivere in un mondo di utenti automobilistici, che accettano in massa l'assenza di alternative "sostenibili" per le loro primitive mostruosità meccaniche;
poi ho scoperto il dettaglio macroscopico, il grande segreto che tutti mantengono grazie alla loro ignoranza, o alla mera indifferenza; e questo ha cambiata la mia visione dell'umanità; ancora una volta. Definitivamente.
Non è la fine del mondo, certo. Non casca il mondo, non casca la Terra...
Ma restiamo Qui, e Ora, tutti. Come Sempre.

La "origine diabolica" del Girotondo è quella divina, e la medesima dell'umanità; è un Gioco di Parole infinito.

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